Pentecoste

"Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d'esprimersi. " (At 2,3-4)

A Pentecoste si ricorda e si celebra la discesa dello Spirito Santo su Maria e gli apostoli riuniti insieme nel Cenacolo (il luogo dove insieme a Gesù è stata celebrata l'ultima Pesach). La Chiesa, in questa solennità, vede la sua vera nascita, considerandola insieme alla Pasqua, la festa più solenne di tutto il calendario cristiano. 

La Pentecoste è una festa che affonda le sue radici nella fede ebraica (come abbiamo visto anche per la Pasqua). Gli Ebrei la chiamano "Shavuot" “festa della mietitura e dei primi frutti”; si celebra il 50° giorno dopo Pesach e segna l’inizio della mietitura del grano; nei testi biblici è sempre una festa agricola. È chiamata anche “festa delle Settimane”, per la sua ricorrenza di sette settimane dopo la Pasqua. In greco, infatti, la parola “Pentecoste” significa 50° giorno.

Lo scopo originario di questa ricorrenza era il ringraziamento a Dio per i frutti della terra cui si aggiunse, più tardi, il ricordo del più grande dono fatto da Dio al popolo ebraico, cioè il dono della Torah a tutto il popolo sul Monte Sinai. 

Ma torniamo alla festa cristiana della Pentecoste.

Lo Spirito Santo è la terza persona della Trinità. Per i cristiani Dio è infatti Padre, Figlio e Spirito Santo. Ma allora i cristiani non sono monoteisti perché credono in tre divinità!

Eppure il cristianesimo è considerato da sempre una fede monoteista. Com’è possibile? Come fanno tre persone (Padre, Figlio, e Spirito Santo) ad essere una?

Lo Spirito Santo è l'Amore di Dio è la sua Potenza. Padre, Figlio e Spirito Santo, pur essendo tre sono uno. Il Padre ama il Figlio di un Amore infinito e il Figlio, a sua volta, corrisponde all’Amore del Padre, con un Amore altrettanto infinito. Questo Amore (lo Spirito Santo) è così forte da rendere unito in modo inscindibile il Padre al Figlio. È attraverso il loro legame d’Amore che Padre e Figlio sono una cosa sola.

Per i cristiani Dio è una relazione d’Amore tra il Padre e il Figlio.

Dio “sono” tre persone in un’unica sostanza. Ci sono cioè tre identità diverse, che però sono un’unica sostanza; la “sostanza” di cui è fatto Dio è l’Amore. San Giovanni dice in una sua lettera: “Dio è Amore”. Non dice semplicemente “Dio ama”, ma “Dio è Amore”, ossia è “fatto” di Amore: “Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l’amore è da Dio: chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore”. (1Gv 4,7-8)

Nella Pentecoste i cristiani, facendo memoria del dono dello Spirito, celebrano l’evento nel quale Dio e l’uomo diventano una cosa sola, uniti nell’Amore. E’ il dono dello Spirito Santo a compiere la divinizzazione dell’uomo o, detto diversamente, a compiere la sua piena umanizzazione.

Non a caso infatti, l’insegnamento tradizionale, seguendo un testo del profeta Isaia, elenca sette doni legati all’azione dello Spirito: sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà e timore di Dio. Questi doni aprono all’uomo orizzonti di umanità inaspettata, in una stupenda rivelazione di bellezza.

Attraverso il linguaggio simbolico, l’unico possibile, la tradizione ha cercato di approfondire il mistero di questa Bellezza. Ecco alcuni esempi:


Acqua: come segno di nuova vita.

Fuoco: simbolo delle azioni dello Spirito per trasformare le cose. È il simbolo riportato nei vangeli e nel racconto della Pentecoste.

Vento: riprende il significato letterale di "Spirito", ovvero "soffio"; così è nel racconto negli Atti degli apostoli, quando si abbatte come vento gagliardo nella casa dove gli apostoli erano riuniti per la Pentecoste (At 2,21-24).

Nube e Luce: così è rappresentato lo Spirito Santo nei racconti di Mosè sul monte Sinai, dell'Annunciazione dell'angelo a Maria, della Trasfigurazione e dell'Ascensione di Gesù.

Sigillo: legato al simbolo dell'unzione, indica come l'alleanza tra Dio e l’uomo abbia carattere definitivo.

Dito di Dio: che ha "scolpito" i dieci comandamenti e con cui Gesù ha scacciato i demoni.

Colomba: durante il battesimo di Gesù (Mt 3,16).

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