Unzione degli infermi
"Il conforto più grande deriva dal fatto che a rendersi presente nel Sacramento è lo stesso Gesù, che ci prende per mano, ci accarezza come faceva con gli ammalati e ci ricorda che ormai gli apparteniamo e che nulla - neppure il male e la morte - potrà mai separarci da Lui" (Papa Francesco)
Per tanti anni questo sacramento fu chiamato "Estrema unzione" e veniva rivolto a coloro che erano in punto di morte. Oggi si è tornati a ridare a questo sacramento il suo giusto posto.
Gesù durante la sua vita ha compiuto guarigioni, ha provato compassione per coloro che erano nella sofferenza. Così la Chiesa cristiana in questo sacramento vuol seguire l'insegnamento di Gesù: essere vicina a coloro che sono malati, aiutarli a vivere questi momenti di sofferenza senza cadere nella disperazione o nello sconforto della solitudine.
Durante la celebrazione di questo sacramento Dio dona ai malati il suo Spirito di consolazione e di forza, perché siano aiutati a sopportare con coraggio la loro sofferenza. Ma nello stesso tempo la celebrazione comunitaria del sacramento richiama tutta la comunità cristiana ad un impegno: l'aiuto e la consolazione di Dio, passano anche attraverso l'azione di tutti i cristiani, che sempre devono sentirsi interpellati di fronte ad ogni forma di sofferenza.
Il vangelo di Gesù è una notizia buona di vita e tutti sono chiamati a stare vicini a chi è nella sofferenza e, per quanto è possibile, alleviare il dolore e la fatica.
Nella cura dei cristiani per i malati può rivelarsi il volto misericordioso di Dio che soffre con chi è nella sofferenza.